La nostra casa in Italia si trova in un luogo sacro e misterioso, come racconta il membro del nostro Advisory Board, la professoressa Rosanna Alaggio:
Il più evocativo dei sensi umani per la conservazione della memoria dei luoghi è forse proprio l'olfatto. Un profumo, più di ogni altro innesco esterno, è in grado di far rivivere la dimensione del vissuto, gli spazi e le atmosfere di un'infanzia, di far rivivere gli scenari in cui si sono svolti eventi meravigliosi o drammatici della nostra esistenza, sepolti ma conservati in tutta la loro chiarezza, tra gli spazi di leggerezza della nostra anima. Attraversando Le Narici Lucane, quel valico che si apre sulle pendici orientali dell'abbagliante parete dei monti Alburni, quel valico citato da Sallustio nella tragica storia dello schiavo Spartaco, quel valico percorso da Cicerone verso il suo amaro esilio, il viaggiatore che si è appena lasciato alle spalle la sconfinata distesa pestana, inizia a respirare i profumi di un territorio fortemente caratterizzato dalla sua aspra orografia, dalle sue acque impetuose, dalle sue grotte maestose. Improvvisamente si impone ai suoi occhi l'alterità di un paesaggio selvaggio, aspro, tutt'altro che respingente. Il respiro di una natura primordiale lo avvolge ed egli lo respira, ricongiungendosi finalmente ad essa. Sono le Nares Lucanae (ad Nares Lucanas), le porte di accesso dal nord alla Terza Regio di Augustea, la Lucania. Un passaggio stretto come le narici di un uomo o di un animale, passaggio obbligato per i rilievi dell'entroterra cilentano e per questo percorso da un tratto della Via Popilia, l'unica arteria che nell'antichità consentiva i collegamenti tra Roma e la Sicilia. Non a caso una metafora antropomorfa di accesso a uno dei luoghi d'Italia dove, più che altrove, si avverte il condizionamento e l'ispirazione sempre esercitati su ogni destino individuale o collettivo, su ogni prodotto, ogni espressione, ogni attività umana, dalle manifestazioni della Natura, da quelle più violente, catastrofiche, come da quelle più incantevoli e sacre.
L'antica Lucania, rappresentata nella mappa qui sopra, cullava un ambiente naturale incontaminato, talmente idilliaco da attirare i monaci basiliani alla ricerca di un luogo più vicino a Dio, come testimoniano gli innumerevoli luoghi di culto che si sono lasciati alle spalle, dalle grotte rupestri ai complessi monasteri.
La nostra posizione nel Vallo di Diano collega il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (Patrimonio dell'Umanità UNESCO) all'odierna Lucania (Basilicata). Siamo facilmente raggiungibili attraverso una combinazione di autobus, treni veloci e autostrade a scorrimento veloce -
In auto: 3,5 ore per Roma e 1,5 ore per gli aeroporti di Napoli.
In autobus: 1,5 ore per Salerno e 2 ore per le stazioni ferroviarie di Napoli.